venerdì 30 novembre 2012

PLUM CAKE SALATO alle OLIVE




Ormai sono tornata da quasi dieci giorni, tante cose sono cambiate nella mia vita dopo il Nepal, dentro e fuori di me. La sua essenza, la sua meraviglia sono ancora fortemente vive in me, ad accompagnarmi nella mia quotidianità e ad aiutarmi ad affrontare ogni giorno con quella pace che contraddistingue quel popolo. Penso agli occhi della gente, a come li vedevo osservare il mondo come se niente potesse turbare la loro pace, ai loro sorrisi gratuiti mentre ci vedevano passare. Mi chiedo se sarò capace di ricordarmi per sempre la sensazione che mi evocavano quelle occhiate, l'incrocio dei loro occhi scuri e profondi, la grandezza che la sola e semplice parola Namastè, accompagnata dalla giunzione delle mani e da un lieve inchino, era capace di trasmettere. Penso ai nostri stanchi e vuoti ciao, ai buongiorno e buonasera detti malamente, così diversi e lontani da quel "saluto il divino che è in te" pronunciato con un sorriso che sembrava provenire direttamente dal cuore. E tutto questo mi manca, intensamente, anche se non ho intenzione di vivere di ricordi ma di fare tesoro di tutto quello che ho imparato. Ricordo la sera in cui siamo andati a cena nell'orfanotrofio di Pokhara, il Foster Foundation, una struttura gestita da una coppia dove trovano ospitalità molti bambini orfani oppure con situazioni familiari che non consentono il loro sostentamento. Ci hanno accolto con i loro sorrisi, hanno ballato e cantato per noi e noi con loro, dopo aver rotto il ghiaccio abbiamo ballato danze nepali e abbiamo insegnato loro La bella lavanderina, Girogirotondo e altri giochi, abbattendo tutte le barriere linguistiche e culturali perchè i bambini hanno la magia e la capacità di farci sentire davvero tutti uguali. Non potrò mai scordare le loro manine nelle mie mentre giocavamo, le loro risate, l'atmosfera di serenità che si respirava là in mezzo. 

Alcuni bambini del Foster Foundaution
Oggi mi cimento per la prima volta in un plum cake, rinnovando finalmente lo stampo in silicone che avevo acquistato da tempo ed abbandonato da una parte. Nella sua versione salata è ottimo per accompagnare salumi, formaggi o salse al posto del pane, oppure semplicemente per essere gustato al naturale.

















INGREDIENTI:

- 1 vasetto di yogurt bianco
- 3 uova intere
- 3 vasetti di farina
- 1 vasetto di parmigiano
- 1 vasetto scarso di olio evo
- 2 etti di olive nere
- 1 etto e 1/2 di olive verdi
- 1 bustina di lievito per torte salate
- 1 pizzico di sale


Mescolare lo yogurt con le uova, aggiungere la farina, il parmigiano grattugiato, l'olio, le olive tagliate a rondelle infine il lievito e un pizzico di sale. Mettere l'impasto in uno stampo da plum cake e riempirlo per 3/4, infornare a 180° per circa 30 minuti.
( Io ho utilizzato lo stampo in silicone e l'ho comunque leggermente imburrato e infarinato anche se non credo sia necessario, regolatevi in base al tipo di stampo che utilizzate o meglio ancora se usate il copristampo in carta ). 



Resham firiri, resham firiri
Udeyara jounkee dandaa ma bhanjyang
Resham firiri

( "Resham firiri", Nepali folk song )



lunedì 26 novembre 2012

RITORNO e NUOVO INIZIO

Curd con frutta fresca

Eccomi tornata dal viaggio, da quella che è stata un'esperienza incredibile, impossibile da descrivere solo con le parole. Spero che alcune delle immagini meravigliose che ho visto e che sono riuscita ad immortalare aiutino a capire anche solo una parte di quello che ho provato vedendole, perchè possano servire da testimonianza del mio passaggio in quella bella terra ricca di colori, suoni, odori ma soprattutto sorrisi, mani, voci, occhi, sguardi e ancora cultura, tradizioni, sapori e musica. E la maestosità delle montagne, la varietà degli animali che scorrazzano liberi ovunque, i fiori variopinti, il caos caratteristico di Kathmandu, il misticismo dei templi, il gusto vario e pungente della moltitudine di spezie, la spiritualità dei monasteri buddhisti, la pace interiore che caratterizza quel popolo. Tutto questo mi ha lasciato addosso una serenità ed un appagamento totale dei sensi che non mi sarei mai aspettata, un benessere a 360 gradi che ancora dura e che spero di portarmi dentro il più a lungo possibile. Perché non so se si può dire grazie alla terra, all'alba, al tramonto, al riso, alle candeline di burro di yak, al sorriso e alla determinazione degli sherpa, al curd con la frutta fresca, ai clacson fanatici delle città, ai cani disseminati dappertutto, alle mucche imperturbabili che camminavano per le strade, ai meravigliosi bambini e al loro sorriso, al mantra Ohm ma ni padme hum, tanto presente da essere indimenticabile, ai Mo:mo gustosissimi, agli infiniti e numerosissimi templi, ai villaggi rurali e una miriade di altre cose. Non so davvero se da qui posso dire grazie a tutto questo  ma certamente posso dirlo alle persone che hanno condiviso con me quest'avventura, perchè son stati dei grandi compagni di viaggio, perchè era bello camminare insieme su quei benedetti ed infiniti scalini sull'Annapurna, perchè era bello ballonzolare insieme sulla groppa dell'elefante, perchè era bello curiosare nei piatti degli altri quando arrivavano misteriose pietanze, perchè era divertente ripetere come un mantra le nostre battute per prenderci tutti sanamente in giro.
Spirito d'adattamento, capacità di osservare e "vedere" non solo con gli occhi ma soprattutto col cuore e la mente, condivisione, attenzione per l'"altro", apertura totale a tutto il nuovo che arrivava come una pioggia meravigliosa e stupefacente, ridimensionamento di tutte le cose inutili e stupide alle quali davo importanza prima, ritrovamento di quella Celeste che si era messa a cuccia in un angolo remoto, nascosta e impaurita.
E' stato bellissimo riprenderla per la mano e vederla sorridere.

Annapurna al tramonto




Annapurna all'alba

Poon Hill

Donna di Bhaktapur



Bambina di Birethanti

Pagine 

Lavoro nei campi di miglio


Terrazzamenti 

Donna nepali

Piatto nepali

Pokhara

Elefantessa nel Parco di Chitwan

Cane festeggiato

Monaca buddhista nel laboratorio d'incenso

Pashupatinath

Pace!
Boudhnat


Tempio a Bhaktapur

Campane a Manakamana

Yak restaurant

Mercato

Tempio della Dea Kali

Ruote di preghiera

Bhaktapur

Cavi della luce a Kathmandu


Bimbe a Bungamati


83enne nepali

Contrasti





venerdì 2 novembre 2012

DOMANI

Ci siamo. Anzi, ci sono. Domani partirò per il tanto atteso viaggio, tra due giorni sarò già dall'altra parte del mondo. Quest'ultimo periodo si è rivelato tutto nuovo per me, come se il Nepal avesse già da tempo iniziato ad inviarmi i suoi influssi positivi, a farmi sentire meglio e, in parte, anche un po' migliore. Migliore forse nelle piccole cose, in qualche sorriso in più che ho regalato, in un grazie detto col nodo alla gola a chi, a sua volta col nodo alla gola, mi aveva fatto un complimento. Nel cantare al mattino tra me e me sorridendo al giorno che inizia, nel saper stare un po' più zitta per poter ascoltare chi parla. Non riesco a dormire... Tante aspettative, tanta voglia di scoprire e scoprirmi, di andare avanti iniziando questo percorso solo con me stessa. Mettermi in discussione ogni giorno, anelare ad una cosa che da lontano sembra piccolissima per poi scoprire la sua meravigliosa immensità.

Un grazie a chi mi ha sostenuta e sopportata in tutto questo periodo, perché vi ho riempito la testa con questo Nepal ancora prima di andarci; un grazie a voi che mi avete letta ogni volta e vi siete confrontati con me nei vostri commenti, anche se ultimamente sono stata poco presente sui vostri blog perché mi sembrava che il tempo mi scorresse felicemente via dalle dita... Perché questi giorni sono stati allo stesso tempo tra i più rapidi e più intensi della mia vita.

A presto e...

Namaste'!


Emancipate yourselves from mental slavery
None but ourselves can free our mind

( "Redemption song", Bob Marley )



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