Abbiamo camminato insieme su due stradine parallele, tenendoci la mano laddove cresce l'erba perchè le ruote dei carri non attraversano quel tratto. Due sentieri di campagna fatti di piccoli ciottoli bianchi, a tratti sconnessi e con qualche buca che nelle giornate di pioggia si riempiva d'acqua diventando poi fango e al ritorno del sole evaporava lasciando solo una traccia del suo passaggio. Si snodavano su un poggio ridente perlopiù pianeggiante, ed era gradevole passeggiare anche quando la strada si faceva più ripida perchè sapevamo che dopo la lieve salita ci sarebbe stata una discesa che ci avrebbe reso il fiato e la spensieratezza del nostro camminare. Ogni tanto facevamo una deviazione, ci sedevamo sull'erba verde a mangiare, a goderci la brezza primaverile mentre le nostre voci si univano in canti accorati e le nostre dita si intrecciavano, le nostre mani si cercavano, le nostre bocche sapevano amarsi. Ci riparavamo l'un l'altra quando arrivava una tormenta, a volte cadevo ma la sua mano era sempre lì, pronta a raccogliermi e curare le mie ferite. Abbiamo visto animali, piante meravigliose, montagne e il mare con le sue acque immense, abbiamo giocato e riso con l'animo che scoppiava per la gioia, abbiamo pianto e urlato e siamo stati tristi.
Poi un giorno mi sono smarrita, la mia mano era vuota e con tanto dolore mi sono resa conto che non conteneva più la sua ma solo un mucchietto di polvere perchè ero caduta e mi ero aggrappata alla terra per non affondare. Avanti e indietro, ovunque guardassi vedevo solo le stradine che indifferenti e immutate continuavano la loro corsa verso l'orizzonte, nascondendosi dietro la collina e riapparendo dall'altra parte fino a che lo sguardo poteva perdersi, fino a che lo sguardo poteva arrivare. Ho camminato da sola, curva dopo curva, ho incontrato persone sul mio percorso con le quali ho condiviso tratti di strada, in certi momenti avevo paura del calare della notte e il freddo mi paralizzava, altre volte correvo libera come gli uccelli, con la sincera consapevolezza di essere capace di spiccare il volo.
E a un certo punto la strada è finita, così, improvvisamente. Niente più campagna, niente erba verde, niente prati, solo una radura piena di terra secca, uno spiazzo vuoto dove guardarsi intorno a trecentosessanta gradi e scoprire che è molto più facile osservare ciò che ci circonda piuttosto che quello che abbiamo dentro.
Poi una voce, calda voce familiare e poi due occhi, immutati nel colore ma con una nuova forma, una piega che non conoscevo e un nuovo modo, per me, di guardarci dentro e vederci il mondo. E infine una mano, una mano grande e forte che si tende verso le mie piccole ossa, mi acchiappa forte e riprende a camminare con me. Ora sarà un'unica strada ad accompagnare i nostri passi.
E a un certo punto la strada è finita, così, improvvisamente. Niente più campagna, niente erba verde, niente prati, solo una radura piena di terra secca, uno spiazzo vuoto dove guardarsi intorno a trecentosessanta gradi e scoprire che è molto più facile osservare ciò che ci circonda piuttosto che quello che abbiamo dentro.
Poi una voce, calda voce familiare e poi due occhi, immutati nel colore ma con una nuova forma, una piega che non conoscevo e un nuovo modo, per me, di guardarci dentro e vederci il mondo. E infine una mano, una mano grande e forte che si tende verso le mie piccole ossa, mi acchiappa forte e riprende a camminare con me. Ora sarà un'unica strada ad accompagnare i nostri passi.
In questi giorni di festa capita spesso che si cerchino idee per cene, cenoni e cenette; gli antipasti e gli appetizers restano un must sempre gradito. Eccone tre tipi dai sapori diversi e contrapposti, gradevoli al palato, semplici e rapidi da preparare.
INGREDIENTI:
- pere abate
- prosciutto crudo
- mascarpone
- pepe verde in salamoia
Sbucciare e tagliare le pere a fette alte circa 1 cm, spalmare su un lato un cucchiaino di mascarpone mescolato a qualche grano di pepe verde in salamoia, avvolgere una fetta di prosciutto crudo attorno ad ogni fetta e servire.
- pomodori secchi sott'olio
- lardo di colonnata
- rosmarino
Arrostire il pane tagliato a fette abbastanza spesse, togliere dal forno, appoggiare un pomodoro secco e una fettina di lardo su ogni fetta, guarnire col rosmarino e passare in forno caldo per qualche secondo per far appena sciogliere il lardo. Servire caldi.
- zucchine
- scamorza affumicata
Tagliare le zucchine a fette molto fini per il lungo, grigliarle, arrotolarle attorno ad un quadrato di scamorza affumicata e chiudere con uno stecchino. Passare in forno finchè il formaggio non sia fondente, servire calde.
Non è poi così difficile ascoltare
Perchè siamo carne da accarezzare
E progetti possibili da realizzare
Dal tuo silenzio al mio rumore
Dal nostro potere di non farci del male
Dal mio amore al tuo amore
Dal mio sentire al tuo pensare
Dal tuo cuore al mio cuore
Un millimetro appena
O tutta una vita se è quello che vuoi
( "Dal tuo sentire al mio pensare", F.Mannoia )