Frotte di nubi ad isolare il sole di un pomeriggio bianco di assenza. Quando la luce si fa accecante, nell'aria immota che schiaccia il respiro, la mente non riesce a farsi spazio tra il bisogno di restare e quello di fuggire da sè. Coprono il sole, annientano tutto, fermano il tempo: niente si muove, è calma piatta. Ma una guerra silenziosa infuria là dentro, tra passi strascicati nel pulviscolo di una strada dimenticata, dove stan tutti nascosti, persino i vermi.
E perdi, perdi, perdi, perdi comunque, mentre aneli un azzurro lontano e dei fiori rosa e bianchi ormai stampati nella tua testa. E intanto si oscura tutto, diventa grigio il mondo ma il tuo cervello caleidoscopico gira e gira, inventa colori e forme laddove niente è, nell'assenza di colore disegna un mondo tutto per sè. E la strada è un serpente che striscia, nelle sue spire ipnotiche sparisce la polvere e tutto ha una luce nuova, la luce di un giorno nuovo che sorge. E poi una goccia, due, mille milioni di gocce a ripulire tutto. Saranno come lacrime benedette per il tuo corpo che si nutrirà di nuova vita.
Questa semplice ricetta l'ho sperimentata venerdì sera in occasione di una cena in terrazza a casa di Elisa, serata gradevolissima e fresca perchè la sua casa è su una collina alle porte di Firenze. In effetti non è un piatto molto estivo ma data la brezza sì è potuto mangiare senza problemi, accompagnandolo con le schiacciatine che ci regala Joseph -il nostro pizzaiolo di fiducia vicino casa mia- ogni volta che andiamo a prendere la pizza. L'ultima volta ce ne aveva regalate una dozzina, le avevo congelate per non farle sciupare e ieri sera si è presentata l'occasione per gustarle: scongelate e ripassate un attimo in forno, perfette!
E perdi, perdi, perdi, perdi comunque, mentre aneli un azzurro lontano e dei fiori rosa e bianchi ormai stampati nella tua testa. E intanto si oscura tutto, diventa grigio il mondo ma il tuo cervello caleidoscopico gira e gira, inventa colori e forme laddove niente è, nell'assenza di colore disegna un mondo tutto per sè. E la strada è un serpente che striscia, nelle sue spire ipnotiche sparisce la polvere e tutto ha una luce nuova, la luce di un giorno nuovo che sorge. E poi una goccia, due, mille milioni di gocce a ripulire tutto. Saranno come lacrime benedette per il tuo corpo che si nutrirà di nuova vita.
Questa semplice ricetta l'ho sperimentata venerdì sera in occasione di una cena in terrazza a casa di Elisa, serata gradevolissima e fresca perchè la sua casa è su una collina alle porte di Firenze. In effetti non è un piatto molto estivo ma data la brezza sì è potuto mangiare senza problemi, accompagnandolo con le schiacciatine che ci regala Joseph -il nostro pizzaiolo di fiducia vicino casa mia- ogni volta che andiamo a prendere la pizza. L'ultima volta ce ne aveva regalate una dozzina, le avevo congelate per non farle sciupare e ieri sera si è presentata l'occasione per gustarle: scongelate e ripassate un attimo in forno, perfette!
In merito alla birra da utilizzare per cuocere il pollo consiglio una buona birra corposa, io ho utilizzato una normale chiara single malt, però effettivamente sarebbe stata più adatta una doppio malto o addirittura una birra artigianale, un po' più saporita e forte, migliore anche per accentuare il sapore del sale affumicato.
( per 4 persone )
- 1 kg di petti di pollo interi
- 250ml di Birra chiara
- 1 scalogno di medie dimensioni
- 100ml di panna da cucina
- farina
- olio evo
- sale affumicato in fiocchi
In una padella bella grande soffriggere lo scalogno tritato finemente in abbondante olio evo, quando avrà preso colore aggiungere il pollo tagliato a tocchetti e precedentemente infarinato, far colorire bene a fiamma medio-alta su tutti i lati e aggiungere la birra. Salare con sale normale senza abbondare ( è bene che rimanga non troppo saporito perchè dopo andremo ad aggiungere il sale affumicato ), abbassare la fiamma e lasciar cuocere circa 15 minuti, finchè il pollo non sarà cotto e la birra si sarà ritirata quasi tutta. Aggiungere la panna, lasciare sul fuoco massimo un paio di minuti, spegnere la fiamma, cospargere il pollo con un'abbondante macinata di sale affumicato e servire.
There was nothing in the world
That I ever wanted more
Than to feel you deep in my heart
( "Pictures of you", The Cure )