martedì 24 aprile 2012

CHIUSO per FERIE MENTALI

Lui è Solo.
Solo non è in gabbia, si è ferito ad un ala, è per quello che ha il cerotto. 
Solo può uscire da dietro, dietro non c'è la rete. 












Consolati e pensa che il tuo compleanno 

Ritorna fra poco, soltanto fra un anno

Gli amici gentili un regalo faranno 


Ed il tuo tempo va e non tornerà... 


( "Il compleanno" F. Gucccini )

giovedì 19 aprile 2012

COCOTTINE di MINI PASTA GRATINATA agli ASPARAGI e CURRY

I've made up my mind, 


No need to think it over, 
If i'm wrong I aint right, 
No need to look no further, 
This ain't lust, 
This is love but, 

If i tell the world, 
I'll never say enough, 
Cause it was not said to you, 
And thats exactly what i need to do, 
If i'm in love with you, 

Should i give up, 
Or should i just keep chasing pavements? 
Even if it leads nowhere, 
Or would it be a waste? 
Even If i knew my place should i leave it there? 
Should i give up, 
Or should i just keep chasing pavements? 
Even if it leads nowhere 

I'd build myself up, 
And fly around in circles, 
Wait then as my heart drops, 
and my back begins to tingle 
finally could this be it 

Should i give up, 
Or should i just keep chasing pavements? 
Even if it leads nowhere, 
Or would it be a waste? 
Even If i knew my place should i leave it there? 
Should i give up, 
Or should i just keep chasing pavements? 
Even if it leads nowhere 

Should i give up, 
Or should i just keep chasing pavements? 
Even if it leads nowhere, 
Or would it be a waste? 
Even If i knew my place should i leave it there? 
Should i give up, 
Or should i just keep chasing pavements? 
Even if it leads nowhere

( "Chasing pavements", Adele )







INGREDIENTI:
( per 2 persone )

- 200 g di farfalline all'uovo da minestra ( o altro formato di pastina )
- 1 mazzetto di asparagi
- 125 ml di latte
- 1 cucchiaino di curry
- una noce di burro
- parmigiano grattugiato
- pangrattato
- sale, pepe nero


               















Mettere a bollire una pentola con acqua salata, sbollentare gli asparagi puliti per qualche minuto, scolarli conservando l'acqua di cottura nella quale verrà cotta la pasta. In una padella scaldare due cucchiai d'olio evo e uno spicchio d'aglio, tagliare gli asparagi e saltarli in padella, aggiungere il latte, il curry e una macinata di pepe nero, regolare di sale e lasciar ridurre. Cuocere le farfalline nell'acqua degli asparagi considerando almeno un minuto in meno rispetto ai minuti di cottura riportati sulla confezione, scolarle bene e versarle nella padella con il condimento. Amalgamare bene e versare nelle cocottine ( o in una teglia ), disporre sopra qualche ricciolo di burro e coprire col parmigiano grattugiato e un cucchiaio di pangrattato infornare a 180°C per circa 5-8 minuti o finché non si sarà formata la crosticina ( eventualmente impostando la funzione grill del forno ).




sabato 14 aprile 2012

COUGH SYRUP


Rientrando a casa all'alba...


Life's too short to even care at all
Oh
I'm losing my mind losing my mind losing control




mercoledì 11 aprile 2012

LASAGNE ALLA SCAROLA, STRACCHINO E POLPA DI SALSICCIA

UN POST SEMITRISTE 

Piove. Come più o meno ovunque in questi ultimi giorni, e si sa, l'acqua fa bene alla terra, alle piante, farà bene a noi di rimbalzo...ma non fa bene a me proprio oggi. Mi è tornata la febbre. Io e Nebbia ce ne stiamo a casa da soli, lui sdraiato sul divano, io come una mosca impazzita senza darmi pace, penso a tutte le cose che avevo da fare nella giornata di oggi e sono arrabbiata: pulire la casa non se ne parla, niente spesa, niente caffè da un'amica, non posso nemmeno assumere il ruolo ufficiale di malata perché stasera devo per forza andare a lavoro. Bella l'emancipazione, bellissimo vivere sola...ma vorrei potermi mettere sotto le coperte, in questo tempo che è di nuovo inverno, chiamare la mamma quando mi va un succo fresco perché ho mal di gola, fare due chiacchiere con lei seduta sul bordo del letto, alzarmi solo per mangiare un risino in bianco o le patate lesse. Sentirmi bambina insomma, anzi no, poterla essere a tutti gli effetti, scaricarmi di dosso tutte le responsabilità, svestirmi di tutta questa pesantezza che a volte sento  sulle spalle e far vivere solamente quella parte di me che è gioia e spensieratezza, quella che con la mente mi fa spaziare ogni giorno in mille avventure, quella che è pane quotidiano per chi sogna sempre, come me. Tornare bambina. Con le ginocchia arrossate e la gambette bianche, con le dita sporche di pennarelli, gli occhi grandi e lucidi nel viso piccolo e tanti sogni nella testa. Perché io bambina mi ci sento ogni giorno ma non sempre lo posso essere e oggi, invece, lo vorrei proprio. 


Queste lasagne spuntano come un bel coniglietto bianco dal cilindro di un mago, calde e fumanti direttamente dal mio archivio "ricette in attesa". Aspettavo a postarle perché nonostante siano molto buone di sapore non mi avevano soddisfatto del tutto in merito alla loro presentazione, ma vista l'aria che tira -meteo e non- approfitto a pubblicarle, peccato averle mangiate a suo tempo, oggi mi avrebbero sicuramente riscaldato un po'. 




INGREDIENTI:


- 200 g di lasagne secche
- 1 cespo grande di scarola
- 250 g di stracchino
- 1 salsiccia
- 2 spicchi d'aglio
- vino bianco q.b.

- olio evo, sale e pepe

per la besciamella:
- 50 g di burro
- 50 g di farina
- 250 ml di latte
- noce moscata

Scottare le lasagne per 1 minuto in acqua salata con qualche goccia di olio per non farle attaccare, scolarle e stenderle su un canovaccio pulito separate tra loro. In una padella scaldare l'olio con lo spicchio d'aglio, prima che prenda colore aggiungere la polpa di salsiccia a pezzettini e lasciar cuocere qualche minuto. A questo punto aggiungere la scarola tagliata a listarelle, salare, pepare e sfumare con il vino bianco; abbassare la fiamma e far appassire il tutto per circa 10 minuti. Spegnere il fuoco, aggiungere lo stracchino e frullare fino ad ottenere una crema, emulsionando eventualmente con un paio di cucchiai di olio evo. 
Preparare la besciamella sciogliendo il burro in un tegamino, aggiungere la farina setacciata e mescolare bene eliminando i grumi e facendo attenzione a non farla attaccare. Quando sarà colorita abbassare la fiamma, aggiungere il latte  a filo e mescolare bene, spolverare di noce moscata e un pizzico di sale, portare a ebollizione e togliere dal fuoco quando raggiungerà la consistenza desiderata. In una teglia imburrata distribuire un cucchiaio di composto di scarola, foderare il fondo con uno strato di pasta e continuare a strati fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminare con uno strato di pasta, coprire con la besciamella e spolverizzare di parmigiano o pecorino grattugiato grossolanamente. Infornare a 180° per circa 20-25 minuti, gli ultimi 5 minuti sulla funzione grill del forno per ottenere una crosticina dorata.
( io la besciamella l'ho utilizzata solo per lo strato finale, perché secondo me copre un po' troppo il sapore della crema di scarola, però effettivamente sono venute un po' asciutte e basse, si può ovviare a questo inconveniente mettendo la besciamella su ogni strato ).


Così partiamo, partiamo che il tempo potrebbe impazzire,
e questa pioggia da un momento all'altro potrebbe smettere di venir giù.
E non avremmo più scuse allora per non uscire.
Ma che bel sole, ma che bel giallo, ma che bel blu!
Perciò pedala, pedala che il tempo potrebbe passare,
e questa pioggia paradossalmente potrebbe non finire mai.
E noi con questo ombrelluccio bucato che ci potremmo inventare?
Ma partiamo, partiamo, non vedi che siamo partiti già?



( "Viaggi e Miraggi", F. De Gregori )

mercoledì 4 aprile 2012

CUORI DI SFOGLIA ALLE PERE

Ho appena finito di leggere il Dizionario delle cose perdute di Francesco Guccini, che oltre ad essere un grande cantautore è, a mio parere, anche un ottimo scrittore. Mi sono appassionata ai suoi racconti  leggendo le vicende del Commissario Santovito scritte a quattro mani con Loriano Macchiavelli, dove il giallo si mescola al folclore, alla cultura e alla tradizione montanara, alla descrizione della Natura, delle usanze e dei costumi di un tempo "perduto".
Anche in questo caso Guccini non si è smentito: con la sua sottile ironia descrive oggetti od usanze del tempo passato, un tempo lontano non poi così tanto negli anni ma sicuramente nei nostri costumi, nei mille cambiamenti apportati dal cosiddetto progresso al nostro modo di vivere. Sul treno leggevo e sorridevo: 

"Noi siamo quelli della banana. [...] Appena nati, innocenti, incolpevoli, hanno preso i nostri primi e scarsi capelli e li hanno foggiati in modo che, sulla fronte, emergesse un ricciolone enorme e cavo, un vezzo al quale in nessun modo potevamo ribellarci, una specie di grottesco cannolo che sovrastava i nostri occhi, da poco spalancati sul mondo."

Ed è così che leggendo queste parole mi è venuta in mente la foto di mio padre a pochi mesi di vita, ritratto in bianco e nero nello studio di un fotografo, dove, sdraiato a pancia in giù su una coperta di pelo, sfoggiava la sua meravigliosa banana. E non ho potuto far altro che sorridere amorevolmente.

Domenica mattina, mentre controllavo di non lasciare in casa niente che si sciupasse prima di partire, ho ritrovato un rotolo di pasta sfoglia abbandonato in frigo e una pera che stava per passare a miglior vita, e siccome in casa mia non si spreca niente ho dato vita a queste semplicissime sfogliatine. 
L'intermezzo romano è stato breve e l'ho passato con la febbre che ancora dura. Spero di guarire presto perché tra pochi giorni lui viene a Firenze e voglio assolutamente stare bene. 





INGREDIENTI:
( per 3 cuori )

- 1 rotolo di pasta sfoglia
- 1 pera "avanti"
- 1 foglio di colla di pesce
- zucchero bianco
- 1 tuorlo d'uovo
- 2 formine a forma di cuore di dimensioni diverse ( o altre forme, largo alla fantasia )


Ritagliare sei cuori con gli stampini grandi, da tre di questi ricavare delle cornici utilizzando la formina a cuore più piccola. Tagliare le pere a fettine e disporle nella parte centrale del cuore grande, sovrapporre le cornici al cuore grande e con i rebbi di una forchetta chiudere la parte esterna. Sbattere il tuorlo d'uovo e spennellare la cornice esterna. Cuocere in forno a 180° per circa dieci minuti. Nel frattempo sciogliere un paio di cucchiai di zucchero in poca acqua, portare quasi a ebollizione e aggiungere il foglio di colla di pesce. Spennellare le sfoglie con la gelatina ottenuta e lasciar freddare. Le parti centrali avanzate posso essere cotte in forno cosparse di zucchero di canna.


Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza ad invecchiare senza maturità
Ma matura o meno io ne ho abbastanza della complessa tua semplicità
Ma poi chi ha detto che tu abbia ragione
Coi tuoi "also sprach" di maturazione
E un'illusione pronta per l'uso
Da eterna vittima di un sopruso
Abuso d'un mondo chiuso e fatalità;
Ognuno vada dove vuole andare
Ognuno invecchi come gli pare
Ma non raccontare a me che cos'è la libertà!


( "Quattro stracci", Francesco Guccini )



domenica 1 aprile 2012

CREMA TIEPIDA DI PATATE AL LATTE E FIOR DI ROSMARINO

E' sabato sera. Le mie amiche sono appena andate via, abbiamo passato una bella serata chiacchierando e mangiando quello che avevo cucinato per loro, pensato da ieri, acquistato oggi e raccolto con le mie mani poco prima del tramonto, nell'ora che preferisco. La giornata è stata lunga, estremamente lunga... eppure nonostante mi si chiudano gli occhi sono qui nella luce rosa del soggiorno, a scrivere e pensare, cercando le parole non so dove nel groviglio di pensieri della mia testa. 
Cucinare oggi pomeriggio è stato rilassante, allestire il set e fotografare questa crema mi ha dato soddisfazione e gustarla mi ha acquietato un po' l'animo, grazie al suo sapore tenue, alla consistenza vellutata e al colore "morbido".







INGREDIENTI:
( dosi per 4 persone )

- 1 kg di patate
- 250 ml di latte
- 2 spicchi d'aglio
- 4 cucchiai d'olio evo
- 1 bel rametto di rosmarino fiorito

In una casseruola scaldare l'olio con il rametto di rosmarino e l'aglio, prima che prenda colore aggiungere le patate tagliate a tocchetti, salare, lasciarle insaporire per qualche minuto e coprire con 125ml di latte  bollente. Cuocere per circa 20 minuti, aggiungendo acqua calda fin quando le patate non saranno morbide e il liquido si sarà ritirato quasi del tutto. Frullare riducendo a crema e rimettere sul fuoco con l'altra metà del latte e una manciata di fiori di rosmarino, portare ad ebollizione, spegnere il fuoco e lasciarla intiepidire. Servire guarnendo con fiori di rosmarino freschi, una spolverata di pepe bianco macinato al momento e un filo d'olio crudo. 

( Se ti interessa solo la ricetta fermati qua. Testo ad alto contenuto di rabbia sotto la foto. )






Mi sento calma, di una calma sospetta che prelude a un repentino cambiamento d'umore. Una calma che cela - maldestramente - tanta rabbia perché sono stanca di vedere che c'è ANCORA chi apre il finestrino e butta fuori una cartaccia, di vedere il verde piangere perché sta soffocando, di pensare agli animali rinchiusi nei canili e nei gattili, ché ci ho passato quasi 10 anni e quegli occhi li ricordo bene. Sono stanca delle prepotenze, dei soprusi, del disprezzo e della noia. Stanca di sentire i soliti stupidi discorsi alla televisione, di vederci le solite inutili facce. Stanca di chi apre bocca  senza aver niente da dire, di chi non sa e non vuol sapere, di chi si crogiola nella propria ignoranza e ancora parla. Della violenza, della guerra e dei soldi. Del brutto che circonda tutto il bello che c'è.

La Vita supera qualsiasi ostacolo. E' prepotente e testarda, come i fili d'erba che si fanno strada tra le crepe dell'asfalto, le radici degli alberi che lo spaccano lentamente, come l'edera che si arrampica sui palazzi, come un germoglio che nasce inaspettato. Vorrei stare a guardare quando la Natura si  impossesserà nuovamente di questa Terra che le è stata sottratta ingiustamente. 

( Se sei arrivato fin qua, grazie per aver ascoltato il mio sfogo )

As night descends upon the city
The streets are cold, the lights go by
And in the stories of the people
A million faces, a million lies
They'll never say they feel what you feel
That they can see the world you see
And in their faces, their expressions
A million faces, a million lies

( "Chrome", VNV Nation )




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