Ormai sono tornata da quasi dieci giorni, tante cose sono cambiate nella mia vita dopo il Nepal, dentro e fuori di me. La sua essenza, la sua meraviglia sono ancora fortemente vive in me, ad accompagnarmi nella mia quotidianità e ad aiutarmi ad affrontare ogni giorno con quella pace che contraddistingue quel popolo. Penso agli occhi della gente, a come li vedevo osservare il mondo come se niente potesse turbare la loro pace, ai loro sorrisi gratuiti mentre ci vedevano passare. Mi chiedo se sarò capace di ricordarmi per sempre la sensazione che mi evocavano quelle occhiate, l'incrocio dei loro occhi scuri e profondi, la grandezza che la sola e semplice parola Namastè, accompagnata dalla giunzione delle mani e da un lieve inchino, era capace di trasmettere. Penso ai nostri stanchi e vuoti ciao, ai buongiorno e buonasera detti malamente, così diversi e lontani da quel "saluto il divino che è in te" pronunciato con un sorriso che sembrava provenire direttamente dal cuore. E tutto questo mi manca, intensamente, anche se non ho intenzione di vivere di ricordi ma di fare tesoro di tutto quello che ho imparato. Ricordo la sera in cui siamo andati a cena nell'orfanotrofio di Pokhara, il Foster Foundation, una struttura gestita da una coppia dove trovano ospitalità molti bambini orfani oppure con situazioni familiari che non consentono il loro sostentamento. Ci hanno accolto con i loro sorrisi, hanno ballato e cantato per noi e noi con loro, dopo aver rotto il ghiaccio abbiamo ballato danze nepali e abbiamo insegnato loro La bella lavanderina, Girogirotondo e altri giochi, abbattendo tutte le barriere linguistiche e culturali perchè i bambini hanno la magia e la capacità di farci sentire davvero tutti uguali. Non potrò mai scordare le loro manine nelle mie mentre giocavamo, le loro risate, l'atmosfera di serenità che si respirava là in mezzo.
![]() |
Alcuni bambini del Foster Foundaution |
Oggi mi cimento per la prima volta in un plum cake, rinnovando finalmente lo stampo in silicone che avevo acquistato da tempo ed abbandonato da una parte. Nella sua versione salata è ottimo per accompagnare salumi, formaggi o salse al posto del pane, oppure semplicemente per essere gustato al naturale.
INGREDIENTI:
- 1 vasetto di yogurt bianco
- 3 uova intere
- 3 vasetti di farina
- 1 vasetto di parmigiano
- 1 vasetto scarso di olio evo
- 2 etti di olive nere
- 1 etto e 1/2 di olive verdi
- 1 bustina di lievito per torte salate
- 1 pizzico di sale
Mescolare lo yogurt con le uova, aggiungere la farina, il parmigiano grattugiato, l'olio, le olive tagliate a rondelle infine il lievito e un pizzico di sale. Mettere l'impasto in uno stampo da plum cake e riempirlo per 3/4, infornare a 180° per circa 30 minuti.
( Io ho utilizzato lo stampo in silicone e l'ho comunque leggermente imburrato e infarinato anche se non credo sia necessario, regolatevi in base al tipo di stampo che utilizzate o meglio ancora se usate il copristampo in carta ).
Udeyara jounkee dandaa ma bhanjyang
Resham firiri
( "Resham firiri", Nepali folk song )