sabato 13 luglio 2013

EMOZIONI DI MEZZA ESTATE

Il tempo si sposta pigro ma con una certa impercettibile fretta, scarta di lato senza che me ne accorga, mi lascia alle spalle una caterva di giorni che scandiscono lo scorrere di questa estate un po' sui generis, un'estate insolita nella quale ancora si stenta ad entrare. 
Riscopro il piacere di un bel libro da divorare, accantono piccoli progetti e li rimando a data da definirsi, adesso è caldo, l'estate è caratterizzata a suo modo da una sorta di letargo, dove nelle ore centrali del giorno ti muovi lento, sonnecchi in penombra riducendo gli sforzi al minimo. Godo del fresco rigenerante della notte che soffia dalla finestra diretto sul mio letto, penso nel buio della camera rischiarato dalla luce tenue della luna come se fossi un animale notturno. Questi giorni di silenzio mediatico hanno ospitato una breve vacanza rigenerante con Lui, dove tutto è stato perfetto e bellissimo, dove quei tasselli carichi di desiderio e aspettative che viaggiavano come vortici nella mia mente prima di partire si sono collocati esattamente dove dovevano collocarsi, portando gioia, relax ed emozioni che ancora ad occhi chiusi posso rivivere. Le emozioni. Cosa saremmo senza di loro? Senza i miei amati sogni e senza le emozioni -che fortunatamente spesso coincidono- mi sentirei sospesa in un quieto non vivere. E io voglio emozionarmi, sempre. Sentirmi viva con cose piccole o grandi. Come lo sguardo profondo dell'uomo che amo dritto nei miei occhi come se riuscisse a penetrarmi l'anima; come ricevere la mail di una nuova amica nel cuore della notte, leggerla tutta d'un fiato e immaginarmela di fronte anche se non ci siamo mai viste; come le parole di quella canzone di Guccini che ogni volta mi fanno venire le lacrime agli occhi; come il tocco del pelo di Nebbia tra le dita mentre lo sento abbandonarsi nella fiducia più totale, in quei momenti tutti nostri, solo nostri. E come le montagne nella loro maestosità, così imponenti da farmi sentire minuscola e nello stesso tempo parte di un qualcosa di più grande, di un qualcosa di immenso. Come i ricordi. Le vecchie foto. Come un sogno vivido che si confonde con la realtà. Come certi odori che sanno di cose perse nel tempo, che ci riportano alla semplicità di un modo di vivere che stiamo dimenticando ma che è bello riscoprire. Come la complicità di un'amicizia scoperta ad ottomila chilometri da qui, imprevedibile, inaspettata e quindi bellissima. E' anche grazie a tutto questo che io sono io, nel bene e nel male. 

Vi chiedo scusa se non sono stata presente, se non vi ho lette, se non ho cucinato. Se non ci sono stata insomma. Avevo bisogno di un po' di silenzio. Ci sono stati degli eventi che mi hanno "costretta" a riflettere molto, a fare delle considerazioni sulla morte e come ovvio rovescio della medaglia sulla vita e sul suo valore, il valore dei giorni che viviamo, a volte in maniera inconsapevole, come se non fossero nemmeno i nostri, come se fossero infiniti. Purtroppo o per fortuna infiniti non sono, devo ricordarmelo. E vivere, vivere sempre, attribuendo alle azioni, ai pensieri e alle emozioni il peso che meritano. 





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