giovedì 29 marzo 2012

"SPAGRETTI" CON RICOTTA E LIMONE



Oggi festeggio. Gli esami di Nebbia sono venuti negativi e non vi dico la gioia quando ho ricevuto gli esami via mail dalla mia clinica veterinaria. L'ho stretto talmente forte che forse gli ho fatto pure male. Sono contenta di condividere con chi mi legge questa notizia, con chi si era preoccupato veramente per la salute del mio cane nonostante stia a chilometri di distanza da me e non mi "conosca" davvero. Con chi lasciandomi due righe ha dimostrato interesse genuino per quello che sentivo e provavo, per il disagio e il dolore che mi avevano assalito la settimana scorsa. Questa non ricetta, questo piattino gioioso e scanzonato è per tutti voi, per dire grazie e per farvi sorridere con me. 
"Spagretti" perché sono cresciuta a pane e settimana enigmistica, perché  mi fanno impazzire i giochi di parole e perché divertirsi è bellissimo a qualsiasi età. Perché due fili d'erba diventano un piatto se ci metti la fantasia e perché oggi tutto mi sorride. 



Un grazie speciale da Nebbia felice, sfinito dalle corse di stamattina. 

INGREDIENTI:

- 1 mazzetto di agretti
- 1 limone
- olio evo
- ricotta di pecora

Pulire gli agretti eliminando le barbe ( sono lunghi da pulire, vanno "sbucciati" uno ad uno ) e lavarli bene   per eliminare i residui di terra. Sbollentarli in acqua salata per qualche minuto, scolarli e condirli con un'emulsione di olio, succo di limone, sale e pepe. Disporli nel piatto e gustarli con generose cucchiaiate di ricotta di pecora "buona".

lunedì 26 marzo 2012

TORTA DI FARINA GIALLA PER ELISA

Si rende tutto talmente pubblico ormai che non posso esimermi dal citare anche lei. Per tutte le volte che c'è anche quando è difficile starmi accanto.

Questa torta è per te, amica mia, perché l'ho mangiata a casa tua un pomeriggio di tantissimi anni fa ma il sapore non l'avevo dimenticato...il sapore delle nostre giornate insieme, infinite e bellissime, fatte di risate e parole, di compiti insieme, di diari pieni di dediche, di litigate assurde e costruttive, di gelosie morbose e infantili ma così tenere, di scherzi e di schiaffi -a volte-, di bugie scoperte, di confidenze e regali, di vacanze insieme, di Natali, compleanni e vigilie. Per la crescita condivisa, anno dopo anno, per l' amore e l'odio, per le gite delle medie, per le cose che capiamo solo noi, per l'agnello triste e quella bestia assurda di profilo, per le volte che hai dormito da me quando stavo in paranoia seduta in bagno, per le nostre cenette infrasettimanali, per l'Inghilterra, la Scozia e soprattutto per  Milano Marittima. Per avermi fatto avere una terza nonna, per le risate da lacrime, l'atletica e il gusto di "fare forca" anche lì, per i giri in motorino, le serate in centro e per avermi sempre raccontato tutto, nonostante tutto. Perché mi appoggi, perché mi ascolti, perché sei vera, perché mi critichi quando serve, perché vuoi bene a Nebbia, perché sei tu, semplicemente. 
Per tutto e per sempre. Ti voglio bene.

Anche la ricetta di questa torta proviene dal libro de la cucina fiorentina di Paolo Petroni, per me una sorta di Bibbia culinaria fin da quando ero piccola.



INGREDIENTI:


- 150 g di farina di mais
- 250 g di farina 00
- 150 g di burro
- 200 g di zucchero
- 100 g di uvetta
- 3 tuorli
- scorza di un limone


Mescolare bene le due farine e metterle a fontana sul tavolo, unire il burro a temperatura ambiente, lo zucchero, i tuorli, la scorza di limone e l'uvetta precedentemente ammollata e asciugata. Lavorare bene il tutto, sbriciolandolo tra le mani per alcuni minuti in modo che tutti gli ingredienti siano ben amalgamati tra di loro; l'impasto ottenuto deve presentarsi sbriciolato. Mettere il composto in uno stampo imburrato e infarinato ( io ho utilizzato una tortiera rotonda di 26 cm di diametro, deve venire piuttosto bassina, e per infarinare ho usato la farina di mais ) e livellarlo con le mani. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 20-30 minuti e mangiare quando sarà fredda.
Nella ricetta originale Petroni utilizza anche la vanillina e un pizzico di sale ma io non li ho messi. 


Amico è bello amico è tutto è l'eternità 
E' quello che non passa mentre tutto va


( "Amico", Renato Zero )

giovedì 22 marzo 2012

LINGUINE ALL'ARANCIA E PROFUMO DI FINOCCHIETTO SELVATICO

Si può condividere un'attesa mettendo nero su bianco queste parole, perchè scritte sembrano più vere che solamente pensate, più plausibili e più palpabili. E sono di nuovo sprofondata in quel tempo senza tempo, dove mi crogiolo e mi accoccolo in una sorta di piccolo letargo lieto, assaporando lo scorrere del tempo e immaginandomi già avanti, là dove ci sei anche tu, nei progetti e nelle azioni, tra il caldo delle tue braccia nel nostro piccolo nido. 
Aspetto di riabbracciarti, amore.

Un po' di malinconia...ma la primavera è anche questo, almeno per me. Un risveglio dei sensi contrapposto al lieve torpore che mi assale facendomi desiderare di dormire all'infinito oppure di non dormire mai, per non sprecare nemmeno un attimo di queste giornate sempre più lunghe. 
Aspetto che il tempo passi non solo per rivedere lui ma anche perchè la prossima settimana mi daranno i risultati di certi esami che ha fatto Nebbia e sono davvero molto preoccupata. In questo senso è un tempo tutt'altro che lieto. Ieri hanno dovuto addormentarlo, era triste vederlo così indifeso, lui che è un pozzo di vitalità, tenerlo tra le braccia aspettando che si risvegliasse...ecco, tutto è relativo, quel tempo sembrava non finire mai. 
Volevo cucinare questa pasta ieri sera che avevo le mie amiche a cena ma ho passato il resto del pomeriggio sdraiata con lui sul divano, era ancora così stranito e stanco...ma oggi che è tornato quello di sempre ecco la mia ricetta di queste linguine all'arancia con il delizioso profumo del finocchietto di cui vi avevo parlato nel post precedente e che ho raccolto fresco fresco stamattina, quando di nuovo Nebbia correva come un pazzo nei prati.


INGREDIENTI:
( per 2 persone )

-160 g di linguine
- 1 arancia
- 1 tuorlo d'uovo
- 4 cucchiai di mascarpone
- qualche ciuffo di finocchietto selvatico
-  parmigiano grattugiato
- pepe bianco
- olio evo

In una scodella sbattere il tuorlo d'uovo con un pizzico di sale e una macinata di pepe bianco, aggiungere il mascarpone, il parmigiano grattugiato e amalgamare bene; in una padella scaldare due cucchiai d'olio evo e quando sarà caldo far saltare la scorza d'arancia, dopo un paio di minuti aggiungere il succo d'arancia, far ridurre e spegnere il fuoco. Aggiungere la cremina di mascarpone e uovo amalgamando il tutto. Cuocere la pasta in acqua salata, scolarla "lenta" in modo da conservare un po' d' acqua di cottura e saltarla nella padella con il condimento. Impiattare e cospargere con il finocchietto selvatico e una bella macinata di pepe bianco.


"Lontananze d'azzurro"...Battiato canta e io aspetto che questi giorni passino svelti, nonostante la primavera, nonostante i colori, nonostante Tutto.

Sembra che non finisca questa lunga notte d’inverno
Sembra che tardi il sole come fosse in pericolo.
Rovine inseguono i ricordi, ma io voglio vivere il presente
Senza fine. Il giorno davanti a cui fugga questa notte.
Voglio lontananze d’azzurro per me.
Pensa a come eravamo certe volte di domenica...
Pieni di ostilità e di oscillazioni.
Così cancello i miei ricordi.
Ma io voglio vivere il presente senza fine.
Il giorno davanti a cui fugga questa notte.
Voglio lontananze d’azzurro per me.
Riprenditi la tua libertà, il tuo orgoglio inutile,
la tua precarietà.
Domani parto, cambio vita e altitudine.



Un ringraziamento a Lina per il premio ricevuto:


lunedì 19 marzo 2012

MUSEO DELLA FOTOGRAFIA E UN ORTO IN CITTA'

Domani lui riparte per Roma e per oggi avevamo programmato una bella gita a Pienza, con pranzo fuori e giratina per le viuzze del paese alla ricerca di prodotti tipici, negozietti caratteristici e curiosi e scorci interessanti da fotografare. Questo lunedì a Firenze invece inizia uggioso e piovoso e il cielo coperto non promette niente di buono, così la gita salta e con lei tutti i programmi fatti per questa giornata... ma come si dice marzo è pazzerello, subito dopo pranzo il cielo schiarisce, diventa azzurro e la giornata si colora di sole e di una piacevole brezzolina che invita ad uscire di casa per respirare a pieni polmoni questa primavera che ora sembra davvero arrivata. Ripieghiamo quindi per un bel giro in centro senza meta e facciamo tappa al MNAF,  il Museo Nazionale Alinari della Fotografia, che non avevo mai visto nonostante mi fossi ripromessa più volte di visitarlo. Collezione di foto d'epoca molto ampia, lo spazio è ben curato e ci sono scatti davvero interessanti nonchè una mostra sulle fotografie di Brian Duffy. E dopo un bel caffè in Piazza Santa Maria Novella rientriamo a casa a prendere Nebbia: è il momento di due passi nel verde. Subito dietro casa mia la città sembra scomparire, non ci sono palazzi nè traffico, solo una strada che serpeggia in mezzo alla campagna e che porta alle colline. E' qui che abbiamo scoperto un posto "segreto" che si apre al di là di un buco nella rete, un prato immenso e disabitato dove Nebbia può correre libero ed io posso sentirmi una piccola Heidi, un po' cittadina e un po' campagnola, standomene in santa pace lontana da tutto e da tutti. Ed è qui che ho osservato giorno dopo giorno l'arrivo della primavera, ho visto i colori cambiare, gli alberi fiorire e le piante spuntare rigogliose dando vita ad un orto spontaneo e inaspettato. 
Ed oltre alle piante curiose e sconosciute...


...si può trovare del finocchietto selvatico...


...rosmarino adesso in fiore...


...profumatissima lavanda...




 ...e il passaggio di qualche amico di Nebbia...


La tristezza della separazione la lascio a domani e mi godo questa serata con tutta la serenità che questa giornata mi ha donato.

domenica 18 marzo 2012

SOUFFLE' DI FORMAGGI DOLCI

Un frigo così pieno io non ce l'ho mai. In genere mi piace comprare le cose fresche giorno per giorno, a seconda di come mi alzo e di quello che mi va di mangiare, tengo solo poche cose di scorta essendo il più delle volte da sola. Ma quando c'è un uomo in casa le cose cambiano non poco.  
Ora che c'è lui non manca niente. C'è talmente tanta roba che per fare un dolcetto oggi sono andata in confusione: c'era tutto, troppo, avrei potuto creare torte e biscotti di qualsiasi gusto e sapore, eppure non mi ispirava niente. Nessuna idea, vuoto totale. Poi un barlume di lucidità: mi è venuta voglia di provare dei soufflé dolci che fossero leggeri leggeri, quindi ho iniziato a sfogliare "ricette" virtuali, mi sono saziata gli occhi con un sacco di bellissime foto e poi ho dato vita a questi, che sono un miscuglio di ricette e di idee prese qua e là nella rete e che alla fine si sono rivelati esattamente come li volevo. Semplici e versatili, da accompagnare con una salsa di qualsiasi gusto oppure gustati al naturale con una spolverata di zucchero a velo, come abbiamo fatto noi.



INGREDIENTI:
( per 4 soufflé )

- 50 g mascarpone
- 30 g ricotta
- 50 g yogurt bianco
- 1 tuorlo
- 2 albumi
- 3 cucchiai di zucchero
- 5 cucchiai di maizena

Mescolare con una forchetta il mascarpone, la ricotta, lo yogurt, il tuorlo e la maizena formando una composto senza grumi; montare le chiare a neve aggiungendo lo zucchero a metà procedimento; incorporare le chiare al composto di yogurt e formaggi mescolando dall'alto verso il basso con una spatola di legno, facendo attenzione a non smontarli. Riempire gli stampini con il composto e infornare a 190° per circa 15 minuti o fin quando la superficie non sarà dorata ( ho messo una ciotola d'acqua all'interno del forno per mantenere l'umidità ).






martedì 13 marzo 2012

GNUDI DI INDIVIA CON CREMA DI PERE E GORGONZOLA AI SEMI DI PAPAVERO

Oggi la primavera si sentiva tutta, scorreva  nelle vene con nuova energia positiva, batteva calda sulla pelle attraverso il sole, si mostrava prepotente con i primi fiorellini gialli in mezzo al verde e me la sono gustata appieno fin da quando, questa mattina, ho spalancato le finestre facendo entrare aria fresca.  
Sarà che giovedì arriva Luca e non sto più nella pelle, però oggi davvero mi sono sentita felice per cose talmente piccole e semplici che ho ringraziato la vita per essere capace di sorprendermi sempre.

Cose di ogni giorno ma piene di senso, tipo portare Nebbia nel prato e vederlo felice.
Tipo ridere con la mia migliore amica Elisa perchè i suoi tacchini ci rispondevano quando gli facevamo il verso.
Tipo marinare la palestra per andare a pattinare con i rollerblade all'aria aperta.
Tipo saltare con la corda di due bambine conosciute al giardino ed essere capace, dopo tanti anni, di fare un sacco di salti veloci. 
Tipo scegliere con cura e calma gli ingredienti per cucinare stasera. 
Avrei voluto che questa giornata non finisse mai.



Ed è quindi da questa mia serenità odierna che nasce questo piatto, una rielaborazione degli gnudi tipici toscani a base di ricotta e spinaci che ho sostituito con dell'indivia belga ed ho condito con una cremina di pere e gorgonzola, devo dire davvero molto gustosa.

Con questa ricetta partecipo al contest di gattoghiotto in collaborazione con Malvarosa edizioni 


INGREDIENTI:
( per 2 persone )

- 2 cespi di indivia belga
- 100 g di ricotta
- 1 uovo
- farina q.b. ( circa 30 g )
- parmigiano 
- noce moscata
- 1 pera decana
- 100 g gorgonzola
- 3 cucchiai di latte
- 1 noce di burro
- 1 cucchiaino di semi di papavero


Sbollentare le foglie di indivia in acqua salata, scolarle con la schiumarola ( senza buttare l'acqua di cottura ) e metterle ad asciugare su carta assorbente. Quando saranno ben asciutte tritarle finemente, mescolarle alla ricotta e all'uovo, salare, pepare e grattare un bel po' di noce moscata. Aggiungere farina e parmigiano grattugiato fino ad ottenere un impasto abbastanza consistente. Formare a questo punto delle palline, simili a degli gnocchetti, infarinarle e lasciarle riposare su un vassoio. In una padella scaldare una noce di burro e aggiungere la pera tagliata a dadini, farla cuocere finché non sarà colorita e bella morbida poi aggiungere il latte e farlo ridurre a fuoco lento. Spegnere il fuoco e aggiungere il gorgonzola e i semi di papavero, amalgamando bene la salsina ottenuta. Riportare a bollore l'acqua dove avete cotto l'indivia e cuocere gli gnudi fin quando non vengono a galla. Scolare, porre nel piatto e condire con la salsa al gorgonzola e pere.



lunedì 12 marzo 2012

UN ESPERIMENTO MAL RIUSCITO


Ci sono giorni sì e giorni no. Oggi è decisamente un giorno no, per cucinare intendo. Volevo preparare una tortina al cacao semplice e veloce e fare un post carino per augurare a tutti buon inizio di settimana, ma come si sa non tutte le ciambelle riescono col buco. Non che l'impasto non fosse buono, non che non ci avessi messi amore nel prepararlo...ma non so per quale strana alchimia, per quale influsso nefasto, per quale errore misconosciuto nella preparazione, questa torta si è rivelata un vero disastro! Così mi sono ritrovata una cucina nel caos, duemila ammennicoli da lavare e niente dolce da postare stamattina. Certo, il sapore non è male ma visto che l'aspetto lascia alquanto a desiderare, nell'attesa di reinventarla in qualche modo per donarle nuova vita, metto a posto, mi faccio una doccia e vado a lavoro. Se non altro questo esperimento mi ha messa di buon umore. E buona settimana a tutti!


venerdì 9 marzo 2012

sorRISOTTO AL RADICCHIO VARIEGATO, MELA VERDE E MANDORLE

Mattina. Mi giro nel letto senza volermi alzare, il sole fa capolino dalle persiane ma sento che il vento fischia. E' normale che il primo pensiero sia:"menomale, vento e sole, posso fare la lavatrice"? Non ci siamo. Beh, devo dire che il secondo era ancor meno confortante: "devo andare all'ufficio del personale per quella faccenda della busta paga". No. possibile che nel mio giorno libero, in una giornata così bella, debba per forza assoggettarmi alle mere e banali attività routinarie della vita quotidiana? Farò anche quelle ma voglio che la mia mente sia proiettata in cose piacevoli nella progettazione di questa giornata e non si riduca ad un semplice e noioso elenco delle cose che devo fare. 
Rewind.
Mi alzerò, farò una sana colazione, poi fuori con Nebbia in mezzo al verde. E poi tutto quello che mi va di fare, senza orari, senza restrizioni. 
E così ho fatto, iniziando la giornata con lo spirito giusto. Mi sono comprata una piantina fiorita da mettere sul balcone, una crema profumatissima dell'Erbolario, ho portato Nebbia al parco e poi ne ho approfittato per preparare finalmente il piatto con il quale partecipare al mio primo contest. Ci pensavo da giorni ma non avevo mai trovato gli abbinamenti giusti, qualcosa che mi soddisfacesse...poi, mentre canticchiavo tra me e me con l'iPod nelle orecchie in mezzo alle cassette della verdura, la ricetta ha preso forma nella mia mente. Mi piace molto abbinare frutta e verdura nei piatti salati e a mio parere l'amarognolo del radicchio, il pungente acidulo della mela Granny Smith e la croccantezza delicata delle mandorle sono un trio perfetto per un risotto. E visto il tema del contest e l'allegria che piano piano aumenta in me col passare delle ore questo non sarà un risotto ma un sorRISOTTO.



Con questa ricetta partecipo al contest RISATE & RISOTTI



INGREDIENTI:
( per 2 persone )
- 160 g riso Carnaroli
- 1 cespo di radicchio variegato di Castelfranco
- 1 spicchio d'aglio
- 1 mela Granny Smith
- 1 manciata di mandorle dolci
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- brodo vegetale
- olio evo
- 1 noce di burro

Scaldare l'olio con lo spicchio d'aglio pelato, prima che prenda colore aggiungere il radicchio pulito lavato e tagliato a listarelle, salare e pepare, farlo appassire appena poi aggiungere il riso a pioggia; lasciarlo tostare un paio di minuti, bagnare con il vino bianco e farlo evaporare. Coprire con il brodo vegetale bollente e lasciar cuocere. Pochi minuti prima di fine cottura aggiungere la mela tagliata a dadini, terminare la cottura, spegnere il fuoco e mantecare con una noce di burro. Impiattare e cospargere di mandorle tritate.

Oggi niente canzone ma una sana e calorosa risata per tutti!

mercoledì 7 marzo 2012

NEBBIA'S CAKE

Di nuovo il sole, di nuovo l'umore giusto per cucinare. In questi giorni ho bisogno di sentirmi bene, di pensare a cose positive, di scacciare via qualche pensiero che mi adombra un po'. Che dite, una buona dose di cioccolato fondente basterà a stimolare le mie endorfine e farmi sentire meglio? 
La ricetta di questa torta l'ho presa dal sito di Sigrid perché mi sembra favolosa e perfetta, e modificando le dosi di qualche ingrediente qua e là per adattarla ai miei gusti ho ottenuto questa MARBLE BROWNIE CHEESECAKE. Dato che il risultato non è esattamente come l'originale l'ho ribattezzata  Nebbia's cake: non trovate che abbiano le stesse sfumature?















Ora... è un vero peccato che proprio Nebbia non possa assaggiarla dato che la cioccolata gli farebbe male, per compensare questa mancanza ci riempiremo di coccole. 
Ne abbiamo bisogno. 

INGREDIENTI:

per l'impasto brownies:

- 380 g di zucchero
- 250 g di cioccolato fondente 70%
- 250 g di burro
- 6 uova
- 1 pizzico di sale

per l'impasto cheesecake:

- 150 g di mascarpone
- 100 g di philadelphia
- 1 uovo
- 2 cucchiai di zucchero
- 1 cucchiaio di farina

Preparare l'impasto cheesecake montando un uovo con lo zucchero, aggiungere i formaggi poi la farina e creare una crema liscia e omogenea. Preparare l'impasto brownies sciogliendo il cioccolato a pezzetti e il burro a bagnomaria; montare le sei uova con lo zucchero, aggiungere il cioccolato fuso infine la farina e il sale. Versare l'impasto in una teglia rettangolare di dimensioni 20x28, poi versarci sopra il composto da cheesecake a chiazze formando dei disegni con i rebbi di una forchetta, senza amalgamare troppo i due impasti. Infornare a 180° C per circa 20-25 minuti. 


Questa canzone di Ornella Vanoni si adatta alla perfezione a questa mattinata in mezzo al cioccolato. 

Ci vuol farina del proprio sacco
Sensualità latina e un minimo distacco
Si fa così rossetto e cioccolato
Che non mangiarli sarebbe un peccato
Si fa così si cuoce a fuoco lento
Mescolando con sentimento 


( da "Rossetto e cioccolato" )






sabato 3 marzo 2012

CROSTINI DI FEGATINI

Finito l'intermezzo romano si torna a Firenze, rientro nella mia cucina e mi riapproprio dei miei spazi, degli utensili di casa, di Nebbia che sta seduto paziente a guardarmi cucinare in attesa di un assaggio. Oggi ci gustiamo il sapore di Firenze col suo patè di fegatini spalmato su fette di pane toscano casereccio, un sapore che mi ricorda le domeniche in famiglia, i miei nonni attorno al tavolo nei giorni di festa, i vassoi pieni di crostini e affettati accompagnati da un bicchiere di buon vino rosso.
La ricetta che si utilizza da sempre nella mia famiglia è quella di Paolo Petroni, la riporto con le dosi che ho utilizzato io ( nella ricetta originale il limone non c'è )

INGREDIENTI:

- 300 g fegatini e cuori di pollo
- 1/2 cipolla piccola
- 1 cucchiaio di capperi sott'aceto
- 1 bicchierino di vin santo
- pasta d'acciughe ( o 2-3 filetti d'acciuga )
- succo di limone
- burro
- olio evo

Tagliare la cipolla a listarelle e farla imbiondire in una piccola casseruola con 3 cucchiai di olio evo, aggiungere i cuori e i fegatini puliti dai filamenti e dal sacchetto del fiele ( parte nero-verdastra ) e lavati sotto l'acqua. Far rosolare poi aggiungere il vin santo, i capperi e il sale. Lasciar cuocere per circa 15 minuti, passare al passatutto e rimettere sul fuoco aggiungendo una noce di burro, una spruzzata di  pasta d'acciughe ( o le acciughe spezzettate ) e il succo di mezzo limone. Servire spalmato su crostini di pane casereccio oppure su fette di pane raffermo abbrustolite e bagnate con un po' di brodo caldo.


Ascoltiamo la Gianna in questa mattinata di sole, con la sua voce forte che riscalda la stanza:

Poi il primo verde
La lunga luce
Penso a quei giorni del passato ricordi in fior

( da "Dolente Pia" )

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